MOTUS in Bosnia con Capossela, Martinelli e Colla

Dal 22 al 29 Settembre la Compagnia è a Sarajevo e Tuzla per il “Mese della Cultura Italiana”

MOTUS in Bosnia con Capossela, Martinelli e Colla

Ha fatto il giro del mondo l’immagine di Vedran Smailović che nel 1992 suona il violoncello tra i ruderi della Biblioteca nazionale di Sarajevo, semidistrutta durante l’assedio, uno dei simboli più forti della ricchezza culturale e dell’indole pacifica e multietnica della città.

Ispirandosi a questa immagine, la Compagnia MOTUS, in collaborazione con il violoncellista Andrea Rellini, il 25 Settembre realizzerà all’interno della Biblioteca Nazionale di Sarajevo (la famosissima Vijecniza) “DIS-CRIMINE”, il nuovissimo lavoro della Compagnia che affronta il tema delle discriminazioni di ogni genere, da quelle di razza a quelle di sesso, da quelle di religione a quelle di opinione politica.. Lo spettacolo assume una forte valenza simbolica proprio perché si svolge nel 25mo anniversario della distruzione della Vijecniza nel 1992 e, come tale, intende promuovere un messaggio di ricostruzione e riconciliazione.

Il lavoro verrà poi replicato il 27 Settembre al Teatro Nazionale di Tuzla, dove la Compagnia opera fin dal 2008 con residenze artistiche temporanee e con progetti di cooperazione internazionale.

Gli eventi sono inseriti nel cartellone dell’iniziativa “Mese della Cultura Italiana”, organizzata dall’ambasciata italiana a Sarajevo in collaborazione con numerosi partner e istituzioni locali, tra cui i Teatri Nazionali di Sarajevo, Banja Luka, Mostar e Tuzla, i Comuni di Sarajevo e di Tuzla, il Festival Internazionale di Teatro MESS, il JAZZ FEST, il Festival Internazionale di Letteratura Pero Živodraga Živanovića, la società Dante Alighieri e gli studenti di italiano delle Università di Sarajevo, Banja Luka e Mostar. La rassegna ospita i più importanti artisti italiani nell’ambito della musica, della danza e del teatro, oltre che della lingua e la letteratura italiana, da Vinicio Capossela alla compagnia marionettistica Carlo Colla e Figli, da Francesco Martinelli, teorico italiano del jazz e autore dell’Enciclopedia del Jazz, all’Orchestra Internazionale d’Italia.

Lo spettacolo che la Compagnia MOTUS porta in Bosnia Erzegovina è interpretato da Veronica Abate, Martina Agricoli, Andrè Alma, Ilaria Fratantuono, Simona Gori e Mattia Solano. Le coreografie di Simona Cieri utilizzano le splendide composizioni di Andrea Rellini per scavare nel profondo e portare a nudo le contraddizioni di un mondo che si avvolge su sé stesso, erigendo steccati a salvaguardia di interessi ristretti, senza rendersi conto che tutto potrebbe cambiare da un momento all’altro trasformando i discriminatori di oggi nei discriminati di domani.

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