ERASE
Uno spettacolo di MOTUS contro tutte le “cancellazioni” della storia
in collaborazione con
International Association of Genocide Scholars
Università degli Studi di Siena
con il sostegno di
Comune di Siena
Abbiamo visto i giovani di Srebrenica scavare nei boschi.
Abbiamo visto brandelli di stracci, scarpe sfondate, vecchi taccuini sporchi di terra, raccolti come doni preziosi.
Abbiamo visto abbracciare quelle povere cose come l’unico tramite, l’unico segno, l’unico legame rimasto.
E abbiamo capito.
I giovani di Srebrenica ci hanno chiesto: “Ditelo al mondo!”.
Noi abbiamo obbedito.
Il sociologo tedesco Wolfgang Sofsky sostiene che la crudeltà, ha il triste dono dell’ubiquità, e di secolo in secolo la ritroviamo, rinnovata e potente, nelle armi, nello strazio della carne da macello, nelle esecuzioni di massa, negli stupri, nella sopraffazione dei più deboli.
Quando questa violenza comporta la morte di migliaia, a volte milioni, di persone, e la perdita di patrimoni culturali immensi, più che di violenza dobbiamo parlare di crimine contro l’umanità. Un crimine che, per lo più, è semplicemente “osservato” dalla comunità internazionale ed è percepito come un evento distante dai propri interessi.
Coreografie | Simona Cieri |
Soggetto e sceneggiatura | Rosanna Cieri |
Musiche | autori vari |
Costumi | Marco Caboni |
Sculture | Turi Alescio |
Danzatori | Martina Agricoli, Andrè Alma, Ilaria Fratantuono, Simona Gori, Mattia Solano e con Simona Cieri |
Regia | Rosanna e Simona Cieri |
Foto: Carlo Pennatini