Senza indugi tracciamo il solco della separazione, nutriti da timore e sospetto e ben attenti a misurare la distanza che garantisce il nostro distacco. Guardinghi, procediamo sistematicamente allo smembramento di tutto quanto diverga, manifestando sguaiatamente il nostro disprezzo. In nome di una dissennata verità, giustifichiamo qualunque ferocia pur di sostenere una sfrenata presunzione. Innalziamo muri senza neppure accorgerci del fatto che siamo sempre più soli.
Ad ogni individuo spettano tutti i diritti e tutte le libertà enunciati nella presente Dichiarazione, senza distinzione alcuna, per ragioni di razza, di colore, di sesso, di lingua, di religione, di opinione politica o di altro genere, di origine nazionale o sociale, di ricchezza, di nascita o di altra condizione.
Dichiarazione universale dei diritti umani, Articolo 2
«Perché porti quei pantaloni larghi? Devi indossare il velo non quel cappello colorato di lana. Sei strana, chi sei?».
«Un’artista».
«Che vuol dire? Che cos’è un’artista e soprattutto che cos’è un’artista donna?»
A Nidaa Badwan artista palestinese che il 19 novembre del 2013 si chiuse in una stanza, la sua camera, e ci rimase venti mesi per protestare contro i miliziani di Hamas.
Coreografie | Simona Cieri |
Soggetto | Rosanna Cieri |
Musica originale | Andrea Rellini |
Danzatori | Martina Agricoli, Andrè Alma,Ilaria Fratantuono,
Simona Gori, Roberta Morello, Mattia Solano, Andrea Stabilini |
Regia | Rosanna e Simona Cieri |
Foto Carlo Pennatini